venerdì 26 novembre 2010

Stop alla violenza sulle donne (in tutte le sue forme)

violenza sulle donneUn pò di tempo fa ho scritto un post sulla condizione lavorativa delle donne in cui mettevo in evidenza la grande disparità rispetto agli uomini.

Purtroppo però tale differenza non è peculiare dell'ambiente di lavoro. La cultura maschilista è alimentata tra le mura domestiche e i principali atti di violenza sulle donne vengono commessi da mariti, fidanzati, persone vicine.


 
Bisogna stare attenti e considerare che tale cultura, se così è giusto chiamarla, non è portata avanti solo da i maschilisti dichiarati o uomini visibilmente violenti e razzisti.
Al contrario, è talmente diffusa nella nostra società e alimentata dalla comunicazione di massa che solo chi mette in moto una riflessione critica sulla donna può, forse, liberarsene.

La violenza, il razzismo non si manifestano, infatti, solo attraverso atti eclatanti ed orribili. Dobbiamo iniziare a considerare che la discriminazione passa attraverso canali molti più vicini a noi e molto più diffusi.

Si discrimina una donna quando si pensa che sia stata colpa della sua gonna corta se ha subito violenza, quando la si giudica soltanto sulla base del suo aspetto fisico, quando la si considera meno capace degli uomini nel lavoro, quando una donna che sceglie di non avere figli è vista come una donna a metà o una donna che lavora una cattiva madre e in tanti altri casi...

Negli ultimi tempi sembra che il dibattito critico sulla donna si stia diffondendo sempre di più. Tantissime iniziative, blog, documentari, articoli sono stati creati per portare un messaggio di "parità di genere" ad un pubblico allargato. Importante in questo senso è stata a mio avviso la lettura di tre liste sulla femminilità (guarda il video della settimana) nel programma televisivo "Vieni via con me" condotto da Saviano e Fazio.

Tanti piccoli passi di un cammino verso una presa di coscienza diffusa al quale ognuno di noi dovrebbe partecipare. Come? A esempio guardandoci intorno, ascoltando le conversazioni, osservando con attenzione le pubblicità e le immagini in cui vengono ritratte le donne, informandoci, riflettendoci su e soprattutto parlandone.