giovedì 27 gennaio 2011

Memoria e speranza


Oggi, nel Giorno della Memoria, voglio riportare le parole lette su un testo universitario qualche mese fa. Si tratta di un commento espresso da un professore dell'università di Tubinga in seguito alla visione di una serie di film sul nazismo:

" Voi giovani pensate senza dubbio che eravamo tutti stupidi a non aver capito che cosa stava succedendo. Non abbiamo alcuna scusa. Ma vorrei che imparaste questo: il male non proviene mai dalla stessa direzione, presentando la stessa faccia. Spero che voi possiate essere più giudiziosi e dotati di una maggiore capacità di discernimento rispetto alla nostra generazione, nella speranza, dunque, di non ripetere le atrocità passate. Ma noi ricordiamo in primo luogo perché non possiamo, mentre il passato resta ancora insoluto, lasciar risposare il suo fantasma."


sabato 22 gennaio 2011

Seconda ipotesi

berlusconi
Il sistema giudiziario italiano garantisce la possibilità a tutti i cittadini di dimostrare la propria innocenza di fronte alle accuse di un pubblico ministero. E credo sia giusto non condannare una persona prima della sentenza definitiva.

Ma tutto questo è accademia, sterile teoria e perbenismo da bar. La mia domanda è un'altra: quante persone si indignano davanti ai capi d'accusa che pendono sulla testa del nostro premier e quanti, invece, lo giustificano o addirittura lo invidiano? La mia paura è che la maggioranza degli italiani appartenga a questa seconda ipotesi.


martedì 11 gennaio 2011

Quando la “stanza del bambino” è la cella di un carcere

bambini in carcere
Il rischio evolutivo nella fase precoce di vita può essere inteso come l’impossibilità dell’ambiente di garantire un’accoglienza e una risposta adeguate alle esigenze del bambino. Esistono numerosi fattori di rischio in grado di minare la relazione madre-figlio “sufficientemente buona” che è la base per la salute psico-fisica del bambino ma è difficile, se non impossibile, individuarli in un’ottica lineare di causa-effetto.