sabato 20 novembre 2010

Che cosa festeggia oggi l'Italia?

bambini

Per ricordare l'anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo firmata nel 1989 dall'Onu, l'Italia ha istituito la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nel giorno del 20 novembre.

Oggi, dunque, dovrebbe essere una giornata davvero importante per i bambini, un super compleanno allargato.


 
E in effetti, le iniziative promosse in tutto lo stivale fanno pensare che l'aria di festa è sentita da nord a sud: fioccano dibattiti, progetti, concerti, spettacoli per promuovere e garantire il rispetto dei diritti stabiliti dalla Convenzione.

Un' interessante idea per richiamare l'attenzione sull'evento è stata quella di un utente di Facebook che ha proposto di sostituire la propria immagine con quella del proprio cartone animato preferito. Nel giro di poche ore migliaia di persone l' hanno modificata.

Quello che però viene da chiedermi è: l'Italia cosa ha da festeggiare?

L'italia è in una situazione grave agli occhi della Corte di Giustizia della Comunità Europea per non aver ancora ratificato la Convenzione dell'Aja, strumento fondamentale per tutelare i minori a livello internazionale e per disciplinare la cooperazione in materia di adozione;

per far fronte alla crisi economica, il governo ha deciso di tagliare i fondi alla cultura, dunque alla scuola ed all'università;

non è garantito l'insegnante di sostegno a tutti i bambini che ne avrebbero bisogno: a molti minori diversamente abili hanno diminuito le ore coperte dal sostegno per cui sono costretti a frequentare la scuola per poche ore la settimana;

sono state pensate "classi di inserimento" ovvero classi per accogliere solo bambini stranieri, un modo come un altro, a mio parere, di ghettizzare il diverso;

gli immigrati di seconda generazione, figli di immigrati nati in Italia, devono lottare per essere riconosciuti come cittadini italiani;

le comunità rom vengono sfrattate continuamente a danno dei minori che ne compongono il 50%. Bambini che nei continui spostamenti perdono la possibilità di frequentare la scuola.

Queste e tanti altre situazioni mi fanno pensare ad una festa per pochi, troppo pochi bambini.

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